Il monitoraggio delle radiazioni per la salvaguardia dell’ambiente

Brumola Srl, la società progetta, vende, installa e ripara i migliori sistemi di misurazione e analisi dei potenziali pericoli.

Oggi in tutto il mondo si celebra l’ Earth Day, la Giornata internazionale della Terra. Una ricorrenza importante, soprattutto in questo particolare momento storico. Si tratta di un modo per riflettere sull’importanza di proteggere e salvaguardare il futuro del nostro pianeta. Uno dei pericoli più grandi che mettono a rischio noi e l’ambiente che ci circonda è l’inquinamento, legato non soltanto allo smog, ma anche a tutte quelle sostanze inquinanti e dannose sia per la nostra salute che per quella di piante e animali. Tra queste ci sono le sorgenti radioattive, presenti in molti contesti della nostra quotidianità, da quelli ospedalieri fino ai rifiuti, passando per l’industria e i suoi impianti.

I PROFESSIONISTI
Tra le aziende più attive sul territorio italiano per il monitoraggio e la misurazione di radiazioni c’è Brumola Srl, una società milanese che progetta, vende, installa e ripara sistemi di misurazione delle radiazioni e per l’analisi chimica delle sostanze. Come spiegato dal suo presidente, Alberto Brugnettini, oggi esistono importanti normative sul corretto trattamento e sulla gestione dei rifiuti e delle sostanze radioattive. In passato, invece, non esistevano leggi specifiche a riguardo. Il rischio consiste quindi nell’andare a demolire vecchie strutture o edifici contenenti sorgenti radioattive; queste ultime potrebbero così finire all’interno dei forni fusori e poi essere disperse nell’ambiente sotto forma di polveri o fumo. I rischi di una loro dispersione sono enormi, come dimostra il caso Chernobyl. L’esposizione alle radiazioni sull’uomo può indurre lo sviluppo di forme tumorali, anche se tra l’esposizione stessa alle radiazioni e l’insorgenza della malattia possono trascorrere anche molti anni.

LE AREE DI RIFERIMENTO
Tra i contesti più ad alto rischio radiazioni ci sono gli impianti di produzione di energia basati sullo sfruttamento di reazioni nucleari, ma anche gli impianti di stoccaggio dei rifiuti e gli ambienti ospedalieri. All’interno di questi ultimi vengono quotidianamente impiegate apparecchiature e sorgenti radioattive, anche per semplici esami diagnostici: ecco perché è fondamentale tenerle attentamente monitorate e controllate. Brumola Srl è in grado di offrire ai propri clienti la strumentazione più adeguata alle necessità di monitoraggio o radioprotezione richieste, adeguando, progettando e affinando il sistema, grazie a dispositivi di comprovata qualità e a una profonda esperienza nel settore. Ogni contesto, infatti, richiede strumentazioni e manovre di intervento differenti. Sono tre le categorie di clienti che Brumola serve in tutta Italia: le aziende ospedaliere, le ex centrali nucleari e gli impianti a esse collegati, e l’industria. Ma la realtà collabora attivamente anche con i Vigili del Fuoco per interventi d’emergenza. Brumola è distributore esclusivo per il mercato italiano degli strumenti di radioprotezione prodotti da Thermo Fisher Scientific, leader mondiale nel settore. Ma non solo. Da poco l’azienda ha infatti messo a disposizione anche nuovi dispositivi nel campo della sicurezza: un monitore di esplosivi, narcotici, armi chimiche e sostanze pericolose.

I rischi di esposizione per la salute dell’uomo sono notevoli, come dimostra il caso Chernobyl

Eliminare le sorgenti “orfane”
Le sorgenti radioattive vengono usate tutti i giorni in piena sicurezza in vari ospedali, istituti di ricerca e industrie. La legge ne impone la tracciabilità, ma non sono mancati casi in passato in cui sono accaduti gravi incidenti. Una di queste sorgenti (cosiddette “orfane”) è finita nel rottame metallico, e da lì nel forno fusorio di un impianto metallurgico, contaminando poi di conseguenza l’ambiente. Ecco perché oggi centinaia di acciaierie, fonderie e raffinerie di metalli non ferrosi utilizzano i monitori di radioattività di Brumola, in modo da trovare queste sorgenti ed evitare che finiscano nel forno fusorio.

La gestione dei rifiuti radioattivi
Mentre la decisione sul sito per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti radioattivi viene continuamente rinviata, questi rifiuti si trovano oggi immagazzinati in siti temporanei. Chi vi opera adotta quotidianamente tutte le migliori tecniche per gestire questo materiale altamente rischioso in assoluta sicurezza. Tra queste c’è il controllo degli ambienti e delle emissioni del camino tramite gli appositi monitori di radioattività dell’azienda Brumola.

LE MISURE PER I FORNI INCENERITORI
Italia in anticipo sulle direttive europee

Il 4 dicembre scorso l’Unione Europea ha adottato una serie di misure riguardo le emissioni da parte dei forni inceneritori. Questo settore rappresenta, infatti, oltre 500 impianti e tratta circa il 30% dei rifiuti urbani dell’Ue, nonché altri tipi di materiali, come rifiuti pericolosi o fanghi di depurazione. Si tratta di nuovi standard di emissioni, monitoraggio ed efficienza, che aiuteranno le autorità nazionali a ridurre l’impatto ambientale del settore dell’incenerimento. Per la prima volta, l’Italia è stata in grado di anticipare le direttive europee. Molte regioni italiane, infatti, grazie al servizio offerto da Brumola, sono già in regola con le nuove raccomandazioni continentali sul controllo di radioattività nei rifiuti. Sono oltre 40 gli inceneritori italiani dotati di sistemi Brumola per il monitoraggio di radiazioni, per assicurare che le emissioni al camino non contengano tracce di radioattività, di origine ospedaliera o industriale.

GLI STRUMENTI THERMO
Proteggere i pompieri nei casi di emergenza

I Vigili del Fuoco sono spesso i primi a intervenire in caso di disastri ambientali. Quando si sospetta che l’incidente possa aver causato il rilascio di materiale radioattivo, i pompieri devono poter proteggere loro stessi e la popolazione. Per questo le loro unità specializzate sono dotate di strumenti prodotti dall’azienda tedesca Thermo, rappresentata in Italia da Brumola. Grazie a queste attrezzature, i pompieri sono in grado di fronteggiare qualsiasi rischio nucleare e radiologico, in tempi brevi e in totale sicurezza. Ovviamente molto dipende dalla situazione che si ha di fronte: nel caso di un unico oggetto solido contaminato è sufficiente isolarlo e metterlo in sicurezza. Nella circostanza in cui, invece, ci fosse la fuoriuscita di liquidi e di fumi, sarà necessario mettere in sicurezza l’intera area e procedere con un piano di decontaminazione.

Link originale laRepubblica

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